Le emozioni del cavallo
I cavalli sono in grado di provare emozioni e la scienza ormai l’ha ampiamente dimostrato. Paura, gioia, disgusto, rabbia, tristezza, stupore, ecc. sono emozioni facilmente riconoscibili da parte di coloro che frequentano i cavalli.
Le emozioni rappresentano una delle componenti cognitive più importanti della condizione psicologica del cavallo, influenzando il suo modo di relazionarsi con ciò che lo circonda.
Attraverso le emozioni il cavallo dà un’interpretazione immediata di quello che gli sta accadendo e si mette nelle migliori condizioni fisiologiche e comportamentali per affrontare le diverse circostanze che gli si presentano.
Le emozioni rappresentano un catalogo di risposte a eventi che capitano al soggetto durante le circostanze comuni e hanno una funzione adattiva, ovvero favoriscono la sopravvivenza dell’individuo.
Nel cavallo, così come per altri animali predati, la sagoma di un predatore stimola una risposta innata di paura, mentre il timore del viaggio su un trailer può più probabilmente nascere da una esperienza spiacevole vissuta in passato ovvero qualcosa di appreso.
Gli eventi che attivano le emozioni possono dunque essere diversi ma lo stato emozionale, una volta acceso, provoca una cascata di risposte ben definite e condivise tra tutti i membri della stessa specie. Ad esempio diversi episodi provocano la paura e la fuga è un comportamento condiviso tra tutti i cavalli.
Le emozioni diventano così una sorta di linguaggio di specie in grado di far esprimere ad ogni individuo le disposizioni proprie e riconoscere quelle degli altri.
Ogni emozione determina risposte precise sia di ordine fisiologico
(accelerazione del battito cardiaco, emissione di feromoni) che comportamentale, come la fuga, l’alzare la testa, l’irrigidimento del corpo o degli arti, sferzare della coda.
Tipologie di emozioni
Esistono diversi modi per catalogare le emozioni, allo scopo di favorire la comprensione di questo tema ad un primo approccio.
Una prima tipologia distingue le emozioni di base, come la gioia e la paura, suscitate da eventi ambientali e sociali, e le emozioni sociali che sono scatenate solo da eventi sociali come ad esempio la gelosia o l’orgoglio. Un cavallo può mostrare orgoglio ad esempio dopo avere superato una sfida o una situazione di scacco. Le emozioni sociali sono molto diffuse per gli animali che vivono in società complesse come i cavalli.
Un altro modo per suddividere le emozioni è prendendo in considerazione il piacere prodotto da queste, per cui riconosciamo emozioni positive, come lo sono spesso la gioia e lo stupore che, attivandosi, possono far crescere lo stato di piacere vissuto dal soggetto, ed emozioni negative, come la paura, la tristezza o il disgusto, che di solito tendono ad abbassare lo stato di piacere dell’individuo.
Se l’evento che attiva l’emozione, suscita sensazioni positive, il cavallo sarà attratto da esso, al contrario, se evoca le emozioni spiacevoli, il soggetto tenderà ad allontanarlo.
Questo significa che in ogni nuova esperienza il cavallo non solo scopre le caratteristiche dell’ente nuovo presente nel contesto (cosa indica, a cosa serve, cosa predice) ma ad esso gli attribuisce anche un valore emozionale. In fase di apprendimento il cavallo “memorizza” la situazione con una o più emozioni e questo processo è detto marcatura emozionale, una sorta di ricordo emozionale. Quando si ritroverà nello stesso contesto/evento il suo ricordo non sarà solo di tipo rappresentazionale, legato cioè alle conoscenze in suo possesso, ma anche di tipo emozionale.
Detto ciò si capisce l’importanza per il puledro di vivere esperienze positive, marcate in modo piacevole. Non solo perché sarà attratto da quelle che evocano i ricordi piacevoli ma anche perché il ripetersi di eventi emozionalmente positivi o negativi andrà ad influenzare il suo carattere emozionale ad esempio in modo fiducioso o diffidente.
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