SCUOLA DI EQUITAZIONE ETICA
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Educazione motivazionale

I cavalli, esseri senzienti, cognitivi e sociali come noi umani, nel corso della loro storia evolutiva di specie hanno selezionato un set di propensioni che spinge ogni soggetto a metter in atto dei comportamenti peculiari: i cavalli, infatti, compiono precise azioni, come ad esempio il pascolare, l’esplorare, il prestare cure, il perlustrare, il comunicare, ecc… e sono spinti alla ricerca di risorse di loro interesse come l’erba migliore o l’acqua o i sali minerali o ancora le foglie con azioni antiparassitarie, ecc. Queste propensioni che si manifestano nei comportamenti ci fanno capire quali siano le motivazioni di specie dette anche coordinate motivazionali.

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Fare movimento è un bisogno per il cavallo e nasce da diverse componenti della mente


Le motivazioni sono legate ai bisogni i quali a loro volta hanno origine biologica e non psicologica e sono il motore di ogni comportamento espresso in un determinato contesto. 

I cavalli hanno dei set motivazionali diversi da quelli di altre specie e, conseguentemente, comportamenti specifici differenti: ad esempio un gatto, esprimendo la sua motivazione predatoria, inseguirà un grillo che salta in un prato mentre il cavallo non si comporterebbe mai in questo modo, al contrario pascolerebbe con il naso al suolo, in cerca di un ciuffo d’erba prelibato, oppure correrebbe da un compagno ignorando completamente il grillo, proprio perché manca della motivazione predatoria.

Le motivazioni sono dunque delle disposizioni, vale a dire orientamenti particolari che parlano dell’interiorità del soggetto e possono emergere (o per meglio dire essere attivate) in due casi:

  1. è il cavallo che cerca attivamente nel contesto, anche a prescindere da questo, un elemento giustificativo per appagare una o più motivazioni.
  2. è il contesto che suscita o facilita le motivazioni proponendo dei target o degli obiettivi. 

Le motivazioni sono dunque disposizioni che inducono il soggetto di una specie verso un obiettivo, un oggetto o una situazione piuttosto che un’altra e che lo spingono a muoversi in direzione dei propri interessi; in altre parole gli danno uno scopo per agire. 

Insieme alle emozioni, le motivazioni sono componenti fondamentali della mente del cavallo e costituiscono la base della sua esistenza: esse spingono ogni soggetto a esprimersi, a mettersi in movimento, ad affrontare fatiche e pericoli pur di raggiungere gli obiettivi in grado di gratificarle e appagarle. Al contrario, se vengono inibite e potate, provocano nei soggetti frustrazione che, alla lunga, compromette il loro benessere.

Emozioni e motivazioni sono per questo dette componenti posizionali (disposizioni) della mente perché appunto posizionano e orientano il soggetto nel mondo che esprimerà i comportamenti indotti da queste. I comportamenti hanno nell’approccio cognitivo un movente alla base: le motivazioni.

Facciamo qualche esempio: un cavallo spinto dalla motivazione protettiva può dar luogo a comportamenti anche molto aggressivi verso altri soggetti pur di trovare coerenza tra il suo stato interno (proteggere un puledro) e ciò che il mondo o il contesto rende plausibile. E ancora un tronco d’albero caduto a terra può evocare in un soggetto la motivazione epimeletica ossia la voglia di prendersi cura del proprio corpo e dunque mettere in atto il comportamento di grattarsi la pancia con quel tronco. Il contesto è dunque anch’esso un promotore della nascita del comportamento fornendo al soggetto possibili obiettivi da raggiungere.